Sass Maor 2812m
Via Solleder

Grande classica dei primi del novecento, sicuramente di soddisfazione. Nonostante le difficoltà siano modeste è sbalordente pensare all'audacia di Sollender in quegli anni. Mi aspettavo una via più esposta e con roccia migliore: in realtà qualche tiro esposto c'è, ma non sono molti, ed è spesso necessario prestare attenzione alla roccia. La via è chiodata l'essenziale ma su alcune soste sono comparsi dei fix. Diciotto tiri sembrano tanti, in realtà si susseguono velocemente grazie alla discontinuità dell'itinerario. La via merita sicuramente una ripetizione.

REGIONE:
Trentino

GRUPPO MONTUOSO:
Pale di San Martino

LUNGHEZZA:

630m di sviluppo (18 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VI-

ESPOSIZIONE:

Est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, serie completa di friends, nuts, cordini, martello e chiodi.

TIPO DI ROCCIA:

Calcare dolomitico non sempre solido, in alcuni tiri bisogna prestare attenzione anche a blocchi di notevole dimensione. Nel complesso la definirei mediocre.

APRITORI:

E. Solleder e F. Kummer il 2 settembre 1926

PERIODO CONSIGLIATO:

Estate

ACCESSO STRADALE:

Da Fiera di Primiero andare in direzione di San Martino di Castrozza, dopo qualche chilometro poco prima del paese si stacca sulla destra una strada (indicazioni escursionistiche per malga Zivertaghe e rifugio del Velo) che conduce al parcheggio dove parte il sentiero.

AVVICINAMENTO:

Salire il comodo sentiero che conduce al rifugio del Velo. (2h00). Dal rifugio seguire il sentiero Dino Buzzati e del Cacciatore fino alla cresta della Cima della Stanga. Scendere sul versante opposto fino a quando il sentiero Buzzati si stacca sulla destra, continuare lungo il sentiero del Cacciatore. Superati dei cavi abbandonare il sentiero per dirigersi verso il Sass Maor, ormai visibile, e il canalone sottostante. Puntare alla base di un'evidente diedrone che si risale con passaggi di II e II+ fino alla sella della Banca Orba da dove parte una rampa obliqua. (2h00 dal rifugio)

ATTACCO:

Presso l'evidente e facile rampa obliqua che taglia diagonalmente da sinistra a destra la parete est.

RELAZIONE:

L1 Salire lo spigolo della rampa. (55m, nessun chiodo, sosta su clessidra, III)
L2 Dopo una cengia si arrampica ancora per lo spigolo della rampa. (55m, nessun chiodo, sosta su chiodi, III)
L3 Salire facili rocce e traversare sulla destra su piccola cengia. Salire il successivo canalino oltre il quale si sosta, attenzione agli attriti. (55m, nessun chiodo, sosta su friends, III+)
L4 Scendere su cengietta e salire la sucessiva fessura fino ad uno spuntone cordonato (già visibile dalla sosta). Oltrepassare una zona di roccia bianca fino a sostare poco sotto una nicchia gialla. (35/40m, uno spuntone, sosta su chiodi, III+)
L5 Dritti sopra alla sosta per roccia a tratti friabile, fino a sostare alla base di un diedro. (35m, 1 chiodo, sosta su 3 chiodi, IV+)
L6 Salire l'ostico diedrino, da una cengia continuare dritti e poi a destra per roccia gialla fino alla comoda terrazza.(35, qualche chiodo, sosta su fix e chiodi, V)
L7 Traversare a destra anche inizialmente con passi in discesa. (25m, qualche chiodo, sosta su fix e chiodi, V+)
L8 Seguire il diedro e superare il successivo tetto, oltre il quale per una facile placca di roccia compatta si perviene alla sosta. (30m, numerosi chiodi, sosta su fix e chiodo, VI-)
L9 Obliquare a sinistra. (15m, qualche chiodo, sosta su tre chiodi, V+)
L10 Traversare a sinistra fino al terrazzo. (35m, qualche chiodo, sosta su chiodi e fix, V+)
L11 Proseguire per una breve rampa/diedro con roccia dubbia, uscire a sinistra su compatte placche appoggiate, continuare per placche fino ad un muretto, salire stando a sinistra di una evidente fessura erbosa. (55m, 1 chiodo e 1 clessidra, sosta su chiodi, V)
L12 Abbassarsi a destra ed entrare nel diedro don roccia instabile, proseguire fino alla sosta alla base del diedro/camino. (20m, 3 chiodi, sosta su chiodi, IV)
L13 Salire il diedro camino. (40, nessun chiodo, sosta su 2 chiodi, V+)
L14 Traversare a destra e salire il diedro puntando al camino/tunnel. (35m, 1 chiodo, sosta su chiodi, IV+)
L15 Ancora dritti verso il camino/tunnel, sostando alla sua base poco a sinistra. (20m, nessun chiodo, sosta su chiodi, V)
L16 Salire il camino/tunnel, passare nello stretto foro (togliere lo zaino) oltre il quale una terrazza ghiaiosa conduce alla sosta. (20m, nessun chiodo, sosta su chiodi, IV+)
L17 Seguire la facile ed evidente rampa sulla sinistra. (60m, nessun chiodo, sosta su friends, II)
L18 Salire l'ostica placca a sinistra del diedro fino ad una cengia poco sotto la cima. Per placche articolate ricche di clessidre si giunge in vetta. (55m, nessun chiodo, numerose clessidre, sosta su nuts poco sotto la vetta, V)

DISCESA:

Per la via normale. Dalla Madonnina scendere sul versante nord seguendo gli ometti (attenzione, passaggi esposti) fino a reperire una sosta. Effettuare due calate, la prima di 15m, la seconda di 30m. Giunti in cengia seguire gli ometti in direzione dell'evidente Cima della Madonna e con facili tratti d'arrampicata alternati a tratti su ottimo sentiero giungere sopra una paretina appoggiata. Scendere sul sottostate ghiaione con passi di arrampicata (II) oppure con una doppia di 40m. Reperire un altro anello di calata dal quale si effettua una doppia di 30m a un altro anellone cementato dal quale con altri 30m si giunge alla forcella tra Sass Maor e Cima della Madonna. Scendere il facile canalone ghiaioso fino al masso incastrato da dove si effettua una breve doppia. Prendere il canalone di destra (faccia a valle) e seguirlo fino a una crestina dalla quale si continua verso il canalone di sinistra (bolli rossi). Continuare fino a effettuare 2 calate da 30m che depositano sui ghiaioni dietro al rifugio. (2h00 minuti circa)

SCHIZZO:

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