Aiguille Dibona 3130m
Via dei Savoiardi

Via stupenda per qualità della roccia e logicità dell'itinerario, inoltre a differenza delle vicine vie a spit è molto meno frequentata. I chiodi essenziali sono in via, prestare attenzione alle soste perché sono spesso da rinforzare e alcune hanno chiodi molto distanziati. La via asciuga rapidamente, un po meno velocemente delle moderne vie vicine in placca, nel complesso è un itinerario stupendo molto consigliabile e di sicura soddisfazione.

REGIONE:
Francia

GRUPPO MONTUOSO:
Massif Des Ecrins

LUNGHEZZA:

560m di sviluppo (12 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VI+/A0, A1 (VI obbligato)

ESPOSIZIONE:

Sud fino alla L9, poi ovest.

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, una serie di friends, cordini per allungare, martello e chiodi.

TIPO DI ROCCIA:

Granito stupendo.

APRITORI:

Pierre Chapoutot, Bernard Wyns, 1967

PERIODO CONSIGLIATO:

Estate, vista l'ottima esposizione anche ad ottobre e maggio.

ACCESSO STRADALE:

Raggiunta la città di Briançon si prosegue in direzione del colle du Lautaret 2058m, si prosegue per La Grave sino al lago du Chambon, seguendo sempre le indicazioni per Grenoble si arriva ad una rotonda dove si cambia direzione e si segue la strada per Venosc 952m, St. Christophe en Oisans che con lunga strada di montagna porta a Les Etages, piccola località prima del paese di La Berarde.

AVVICINAMENTO:

Dalla strada si può già vedere il cartello per il Rifugio Soreiller. Camminando su ottimo sentiero, mai troppo ripido, in circa 3.00 ore si arriva alla meta.

ATTACCO:

Nei pressi di una grande lastra.

RELAZIONE:

L1 Salire per facili gradoni sino ad un terrazzino. (50m, nessun chiodo, sosta su spuntone, II e III)
L2 Salire il camino che si forma con la grande lastra, quindi piegare a destra sino alla sosta. (40m, 2 chiodi, sosta su 2 chiodi da rinforzare, IV+)
L3 Ancora molto a destra, quindi in verticale seguendo una serie di fessure parallele sino alla sosta. (35m, 2 chiodi, sosta su 2 chiodi, V)
L4 Salire verticalmente sino alla terrazza dove poco oltre è presente la sosta. (30m, 2 chiodi, sosta su 2 chiodi, V)
L5 Salire la difficile placca, quindi con arrampicata divertente sino alla sosta. (40m, 2 chiodi, sosta su 3 chiodi, VI+/A0)
L6 Percorrere il lungo e bellissimo traverso sino a sostare alla base del grande diedro. (35m, numerosi chiodi, sosta su chiodo e 1 friend, VI-)
L7 Salire il facile diedrone sino a circa metà della sua lunghezza. (35/40m, 1 chiodo, sosta su 2 chiodi, IV)
L8 Continuare nel diedro, poi in placca sfruttando qualche spit della vicina via “Visite Obligatorie”. (60m, 1 chiodo, 2 spit, sosta su spit, V+ e IV)
L9 Entrare nel facile diedro e percorrerlo interamente. Possibilità di sostare a metà. (100/110m, 2 chiodi, sosta su 2 chiodi, III)
L10 Traversare a sinistra su cengia, poi salire sempre verso sinistra su lastre di granito un po instabili. (30m, cordone, sosta su 2 chiodi, IV)
L11 Salire verticalmente, poi piegare a sinistra seguendo una fessura stupenda, quando questa termina si traversa verso destra su una placca molto compatta e liscia, si continua ancora verso destra sino ad una grande lama staccata oltre la quale si sosta. (40/45m, numerosi chiodi, sosta su 2 chiodi, VI+/A0)
L12 Salire il diedro fessurato sino in cresta, quindi per facile arrampicata si giunge in cima. Attenzione agli attriti. (55m, qualche cuneo di legno poco affidabile, sosta da attrezzare su friends o spuntone, VI e A1)

DISCESA:

Per facile ma espostissima arrampicata si raggiunge una sosta con calata, una quindicina di metri sulla cresta nord sotto la cima (versante opposto a quello di salita), quindi con due doppie da 30m si arriva una cinquantina di metri prima di un colle che separa la A. Dibona dalla C. Gunneng, li si percorre con facile arrampicata sino al colle e con comodo sentiero su sfasciumi e neve (numerosi ometti) con un giro a semicerchio si torna al rifugio.

SCHIZZO:

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