Punta Emma 2617m
Via Steger

Itinerario meritevole anche se la via vera e propria è di quattro tiri, a parere mio la lunghezza del traverso è sottostimata. Nel complesso la roccia è buona, anche se le zone friabili non mancano lungo tutta la via, sul tiro chiave la roccia è ottima.

REGIONE:
Trentino

GRUPPO MONTUOSO:
Catinaccio

LUNGHEZZA:

430m di sviluppo, le difficoltà maggiori si concentrano in soli 250m (9 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VI

ESPOSIZIONE:

Sud-est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, serie completa di friends, eventualmente martello e chiodi.

TIPO DI ROCCIA:

Dolomia di qualità discreta.

APRITORI:

H. Steger - P. Wiesinger, luglio 1929

PERIODO CONSIGLIATO:

Da maggio a ottobre

ACCESSO STRADALE:

Raggiunta l'autostrada del Brennero, si esce a Ora, si seguono le indicazioni per la val di Fassa, sino a Pozza di Fassa, da dove parte il servizio di navetta che porta al Rifugio Gardeccia 1949m.

AVVICINAMENTO:

Dal rifugio si segue la comoda mulattiera che in circa 40 minuti porta al Rifugio Vajolet 2243m. Dal rifugio si prende il sentiero per il Rifugio Re Alberto e dopo pochi minuti si prende una deviazione che in breve porta sotto la parete.

ATTACCO:

Alla base di una facile rampa-camino che va da destra verso sinistra (10 minuti dal Rifugio Vajolet).

RELAZIONE:

L1 Salire la facile rampa ed uscire su un terrazzino sulla sinistra. (50m, 1 nut incastrato, sosta su 1 ch. e spuntone, II+)
L2 Continuare nella rampa-camino fino al suo termine dove è presente un'ampia terrazza con numerosi chiodi cementati. (50m, 0ch., sosta su 2 ch. cementati, II+)
L3 Traversare a sinistra puntando al diedro formato dal pilastro, lo si sale sino a quando non è possibile uscire a sinistra e sostare su di un terrazzino. (40m, qualche ch., sosta su 1ch. e 1 friend, V)
L4 A sinistra si risale anche l'altro pilastrino sostando alla sua sommità. (25m, 0ch., sosta su ch. e clessidra, III)
L5 Salire verticalmente sopra la sosta sino ad incontrare dei chiodi, quindi si inizia a traversare a destra e, abbassandosi, si incontra una nicchia da dove si continua a scendere ed in breve si arriva in discesa alla sosta. (35m, 4 ch., sosta su 2 ch., V)
L6 Dalla sosta si individua un primo chiodo sulla destra, raggiunto questo si continua sulla fessura incontrando altri chiodi. Finita la fessura si traversa verso destra e si punta ad un chiodo in una placca verticale, arrivati sotto la placca si supera un passaggio molto bello ed atletico sino ad arrivare in sosta. (40m, qualche ch., sosta su 2 chiodi, V+)
L7 Si sale verticalmente sulla sosta per circa 5/6 metri sprotetti ed improteggibili, attenzione!!, le difficoltà non sono elevate ma il chiodo da rinviare non si vede e qualche dubbio viene spontaneo. Raggiunto il chiodo se ne trova subito un altro e si supera la fessura, si inizia a traversare a sinistra sino a raggiungere la sosta posta sotto una fessura con strapiombino. (35m, qualche ch., sosta su 2 ch. V+ e 1 passaggio di VI)
L8 Salire la fessura sopra la sosta e uscire a sinistra, risalire le facili rocce sino a sostare sulla destra su una comoda terrazza a destra del camino d'uscita. (35m, 1ch., sosta su 2 ch., IV+)
L9 Dalla sosta si traversa a sinistra e si entra nel camino, raggiungere le facili balze rocciose che portano in cima. (50m, 2ch. e 1 nut,sosta su 1 ch. e 1 friends, V)
Seguire gli ometti che per facili rocce portano in cima (100m).

DISCESA:

Si segue l'ottima traccia e gli ometti in direzione del Rifugio Re Alberto, sino ad un breve tratto di arrampicata in cui non è una cattiva idea assicurarsi, si punta una terrazza alla base di una nicchia friabile, e uscendo a destra (faccia a monte), si trova la calata di 30/40m.

SCHIZZO:

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