Roda di Vael 2806m
Via Rizzi

La Roda di Vaèl è sicuramente una delle cime più panoramiche delle Dolomiti, dalla sua sommità si può ammirare la Marmolada, il gruppo delle Pale di S. Martino, il Sella e il Sassolungo, fino alle Tofane e il Civetta, ovviamente se durante la vostra ripetizione sarete fortunati come noi che abbiamo trovato una giornata bellissima. La via non è niente di entusiasmante anche se si svolge in un ambiente bellissimo e dolomitico, il tiro più bello è sicuramente quello del diedro che sale su roccia ottima e con arrampicata sostenuta, il resto della via alterna lunghezze divertenti ad altre poco proteggibili su roccia mediocre e dal percorso ambiguo, infatti sono possibili varie soluzioni.

REGIONE:
Trentino

GRUPPO MONTUOSO:
Catinaccio

LUNGHEZZA:

400m di sviluppo (10 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

V+

ESPOSIZIONE:

Est

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, serie completa di friends fino al n.4 BD

TIPO DI ROCCIA:

Dolomia di qualità discreta

APRITORI:

G. Rizzi - R. Finker - F. Pederiva il 13 Agosto 1947

PERIODO CONSIGLIATO:

Da maggio a ottobre

ACCESSO STRADALE:

Raggiunta l'autostrada del Brennero, si esce a Bolzano nord e si segue per la Val D'Ega, si risale la valle e passando per il Lago di Carezza si arriva in breve al passo di Costalunga 1758m.

AVVICINAMENTO:

Poco oltre il passo di Costalunga (parcheggio appartato e meno trafficato del passo) parte il comodo sentiero che in circa 1.20 ore porta al Rifugio Roda de Vaèl 2228m. Dal rifugio si prosegue con ottimo sentiero pressoché in piano in direzione del passo Vajolon, lo si abbandona per risalire ripidi prati e pietraie in direzione della parete (tracce di sentiero) puntando all'evidente diedro del terzo tiro (35 minuti dal rifugio).

ATTACCO:

A sinistra della direttrice dell'evidente diedro che caratterizza la via, in prossimità di una facile rampa di II che va da sinistra a destra.

RELAZIONE:

L1 In obliquo verso destra alternando brevi tratti facili a tratti più verticali fino a sostare su comoda terrazza a sinistra del diedro ormai visibile. (40m, 2 ch, sosta su chidi, IV)
L2 Verso destra si entra nella parte iniziale del diedro, si sale con passi non banali ma ben proteggibili sino a sostare all'interno del diedro vero e proprio. (35m, nessun ch., sosta su chiodi o spuntone, V)
L3 Si sale tutto il diedro con chiodatura essenziale e poco integrabile se non con friends grossi. Arrivati ad un cordino su clessidra si traversa a sinistra per entrare in un diedro/canale che in breve porta a sostare sulla destra in cima al diedro. (40m, qualche chiodo, sosta su clessidra gigante e 2 ch., V+/VI-, III+).
L4 A sinistra della sosta, quindi dritto sino ad una cengia, percorso non obbligato, affidatevi al vostro istinto. (25m, numerose clessidre, sosta su chiodi, IV)
L5 Si obliqua verso destra su percorso non evidente, ma semplice sino in sosta. (45m, qualche ch. e clessidra, sosta su chiodi, IV)
L6 Si traversa orizzontalmente verso destra per 10m, quindi si obliqua su facili balze rocciose, poi verticalmente in sosta. (60m, 1ch e 1 clessidra, sosta da rinforzare con clessidra + 2 ch già in loco, III+)
L7 Si ritorna a sinistra, salendo facili balze rocciose, ma ricche di detrito e roccia da valutare, sin sotto lo strapiombo finale e sostando su comoda cengia. (50m, zero ch, sosta su 3 ch., III+)
L8 Si aggira verso destra la placca verticale sotto lo strapiombo, quindi si rientra verso sinistra e verticalmente alla sosta dopo aver superato uno strapiombino. (35m, 3ch, sosta da rinforzare con clessidra e friends + 1ch già in loco, V)
L9 Si supera un facile strapiombino, quindi con facile arrampicata sino alla cengia sotto il salto finale. (50m, 0 ch, sosta su ch. III+,poi II, attenzione a non smuovere sassi!!)
L10 A sinistra della sosta su roccia marcia e poco attraente si supera uno strapiombino e con facile arrampicata si arriva in vetta. (65m, 1 clessidra, sosta sulla croce, IV+, poi II)

DISCESA:

A sinistra della cima (sud) per facile sentiero e ferrata si giunge sul sentiero di salita, quindi in breve al rifugio. 

SCHIZZO:

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