Crozzon di Brenta 3135m
Pilastro dei Francesi

Via di soddisfazione che si svolge su una parete imponente, noi abbiamo trovato difficoltà nell'orientamento dopo il tetto a scala in quanto probabilmente ci sono varie possibilità. Anche a trovare l'attacco del pilastro ci possono essere delle difficoltà perché la cengia è molto grande e si può passare praticamente ovunque, potete tenere come riferimento il tetto a scala che caratterizza la prima parte di salita. Cercando di stare alla sua destra vi permetterà di imbroccare il diedro/camino che conduce a una sola lunghezza dal tetto a scala. Alcune relazioni trovate in internet parlano della possibilità di fare conserva per tratti di 150m (sulla cengia) e 200m (nella parte alta), a nostro avviso sono delle grandi bufale in quanto il percorso è molto articolato e ricco di spigoli e altri fattori che per forza di cose creano attriti mostruosi. L'unica maniera sarebbe una conserva corta, che sulla cengia potrebbe avere un senso, ma nella parte alta assolutamente no. Nel complesso la via ha una chiodatura essenziale che può essere integrata e rinforzata, sicuramente una via meritevole di essere ripetuta.

REGIONE:
Trentino

GRUPPO MONTUOSO:
Dolomiti di Brenta

LUNGHEZZA:

1000m di sviluppo (26 lunghezze)

DIFFICOLTÁ:

VI

ESPOSIZIONE:

Nord-est, ad agosto la via prende pochissimo sole nelle prime ore della giornata, poi si scala in ombra tutto il tempo.

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, serie completa di friends, qualche nuts, cordini per clessidre ed allunghi, martello e chiodi.

TIPO DI ROCCIA:

Ottimo calcare del Brenta.

APRITORI:

Jean Frèhel e Dominique Leprince-Ringuet il 4 agosto 1965

PERIODO CONSIGLIATO:

Estate, preferibilmente nelle giornate molto calde.

ACCESSO STRADALE:

Dall'autostrada A4 si esce a Brescia Est, per superstrada si procede verso est fino ad immettersi sulla ss 45 bis in direzione Salò, senza arrivare a questa si entra in val Sabbia e si passa per Vestone, il lago d'Idro e si arriva a Tione di Trento. Si segue per Pinzolo e Madonna di Campiglio sino in centro al paese. Si seguono le indicazioni per il Rifugio Vallesinella 1513m (strada a pagamento nei periodi estivi), arrivati al parcheggio si lascia l'auto.

AVVICINAMENTO:

Dal Vallesinella 1513m per ottimo sentiero si arriva al Rifugio Brentei 2182m (2 ore). Dal rifugio si scende con il sentiero Martinazzi nella val Brenta per poi risalire sul versante opposto dove una traccia porta alla base della parete del Crozzon. Camminando sotto la parete si arriva al nevaio a cono alla base del camino d’attacco. (1h00/1h15 dal rifugio)

ATTACCO:

Poco a sinistra del camino posto al vertice del cono di neve.

RELAZIONE:

L1 Salire paralleli al camino, quindi piegare verso questo, sostando qualche metro alla sua sinistra. (35m, nessun chiodo, sosta su 2 chiodi, IV)
L2 Salire il camino sino ad una prima sosta, continuare nel camino e dopo breve piegare a destra sino ad un'a
ltra sosta, posta poco a destra del camino alla base di una placca articolata su una comoda cengia. (50m, una sosta, sosta su 2 chiodi, IV)
L3 Andare verso destra e salire un diedro sino ad un pulpito, da questo traversare a destra e con facile arrampicata si arriva in sosta. (50m, nessun chiodo, sosta da attrezzare, IV)
L4 Proseguire per facile terreno sino ad una terrazza ghiaiosa dove è presente una traccia in leggera discesa, seguirla alternando passi di facile arrampicata sino in sosta. (30/40m, nessun chiodo, sosta da attrezzare, II)
L5 Continuare in leggera ascesa sempre verso destra sino a reperire un evidente spuntone con cordone secco. (40m, nessun chiodo, sosta su spuntone, II)
L6 Dallo spuntone si traversa verso destra e si scende qualche metro per poi risalire più avanti sino ad una comoda terrazza con sosta su una clessidra cordonata. (35/40m, nessun chiodo, sosta su clessidra, IV+)
L7 Ancora a destra sino a prendere una bella rampa di roccia grigia che conduce all'interno del diedro/camino. (35m, nessun chiodo, sosta su 2 chiodi, IV)
L8 Continuare sulla destra del diedro/camino sino a pervenire su una comoda terrazza. (25m, nessun chiodo, sosta su clessidra, IV)
L9 Dalla terrazza spostarsi qualche metro a sinistra, salire il diedro/fessura che si forma con una gigantesca lama/scaglia sino ad una prima sosta su 2 chiodi, proseguire e sostare su terrazza a una trentina di metri sulla verticale del tetto a scala.(35/40m, una sosta, sosta su cl+2ch. IV+)
L10 Salire fino a 2 primi chiodi, seguire una lama alla loro sinistra e poi traversare a destra, quindi in verticale sino in sosta. (35m, molti chiodi e 1 clessidra, sosta su 2 clessidre e 1 chiodo, VI)
L11 Entrare nel diedro che si forma con la fine del tetto a scala, al suo termine andare qualche metro a sinistra, quindi in verticale sino a 2 chiodi.
A questo punto noi siamo andati a sinistra, probabilmente la via corretta prosegue dritto. (35m, 6chiodi, sosta su clessidra marcia e qualche friends, VI)
L12 Alzarsi nel diedro, quindi giunti in un punto meno ostico si traversa a destra sino a girare su uno spigolo dove si trova una bella sosta. (35m, nessun chiodo, sosta su 2 chiodi, V+)
L13 Salire nel facile diedro ad arco uscendo sulla sinistra appena questo lo permette, si segue una cengia sino a quando si incontra una sosta, si prosegue sino ad una seconda sosta, poco a destra di uno spigolo. (35/40m, sosta intermedia, sosta su chiodi, IV)
L14 Si traversa a sinistra, oltrepassando lo spigolo, quindi verticalmente su bella roccia sino in sosta. (30m, 2 chiodi, sosta su 1 chiodo e 1 fix, V)
L15 Traversare a sinistra sino ad incontrare un chiodo, poco oltre se ne incontra un altro, da questo si sale verticalmente su percorso logico. (50/55m. numerosi chiodi, sosta su clessidra + spuntone, V+)
L16 Salire il breve diedro sino alla terrazza alla base della lama staccata. (20m, nessun chiodo, sosta su 2 ch. + clessidra, IV+)
L17 Salire sulla lama staccata, quindi proseguendo verso destra si incontra un bel diedro che si sale sin sotto il tetto che si supera sulla destra con arrampicata tecnica. (45m, numerosi chiodi, sosta su 3 chiodi, V+)
L18 Traversare sulla sinistra su cengia sino ad incontrare una sosta su 1fix e 1ch, da qui si sale verticalmente cercando le zone più logiche sino alla sosta, dove si può ammirare la concavità della parete nord/est. (40m, nessun chiodo, sosta su 2 fix, IV)
L19 Traversare lungamente a destra, inizialmente in orizzontale e in seguito in leggera ascesa con la presenza di numerose soste e chiodi.
Non lasciarsi ingannare dalla presenza di una sosta alla base di un diedro giallo strapiombante a circa metà tiro. (55m, numerosi chiodi e soste, sosta su 2 chiodi, V)
L20 In grande esposizione si obliqua un p
o sulla destra per poi seguire il percorso più logico, lungo il tiro si incontrano 1 friend incastrato e una clessidra cordonata. (50m, 1 clessidra e un friend, sosta da attrezzare, V)
L21 In verticale sino ad una cengia larga circa 150 cm, sostando nei pressi di un punto di bivacco. (25/35m, nessun chiodo, sosta su 2 chiodi e 1 nut, IV)
L22 Salire in verticale, individuare un diedro e puntarlo sino a raggiungerlo e scalarlo, al suo termine un netto traverso verso sinistra conduce alla sosta. (45/50m, nessun chiodo, sosta su 1 chiodo da rinforzare, IV+)
L23 Alzarsi sulla sovrastante terrazza ed entrare nel diedro che inizialmente ha roccia brutta ma in breve diventa molto bella e lavorata sino ad una zona molto semplice, aggirare sulla destra uno spigolo e puntare alla cengia che segna la fine della via, sostando sotto un diedro/canale.
A
ttenzione agli attriti, eventualmente sostare nei pressi dello spigolo (sosta da attrezzare) (45/50m, 1 chiodo, sosta su un chiodo da rinforzare,IV)
A questo punto se si traversa a destra seguendo gli ometti si prendono le calate sullo spigolo, noi abbiamo proseguito fino in vetta.
L24 Traversare verso destra e salire il lato destro del diedro/canale sino a un chiodo. (25/30m, nessun chiodo, sosta su un chiodo da rinforzare, III)
L25 Puntare alla sommità del pilastro e quasi arrivati in cima a questo si traversa a sinistra superando il diedro/canale e sostando su 2 clessidre cordonate. (35m, nessun chiodo, sosta su 2 clessidre cordonate, III)
Seguendo tracce e ometti in circa 10/15 minuti si giunge in vetta dove è presente il bivacco Castiglioni, utilizzabile solo in caso
d'emergenza.

DISCESA:

Dal bivacco si effettua una calata sul versante sud, bolli arancioni, (circa 20m) quindi si seguono i numerosi ometti sino all'intaglio. Passando sulla cima di Mezzo per cenge si esce verso destra sullo spigolo di questa sino in vetta. Si scende al secondo intaglio, più stretto del primo, mediante un'altra doppia (circa 30m), ancora seguendo gli ometti sino alla sommità della cima sud. Si seguono sempre gli ometti sino all'intaglio successivo e, passando dal versante ovest, per balze rocciose e canali detritici si supera uno degli ultimi ostici passaggi, la cengia coperta, da noi ribattezzato "passo del gatto"si continua in direzione della Tosa. Seguendo sempre i numerosi ometti si incontra una corda fissa superata la quale si risalgono facili balze rocciose sino in vetta della Cima Tosa. In questo ultimo tratto è anche possibile, se libero da neve e ghiaccio, risalire il canale prima del canale della traversata che porta alla corda fissa, si incontreranno degli ometti mentre si sale, invece dalla sua base non si può notare niente. In breve si raggiungerà la Cima Tosa e sempre seguendo ometti e sentiero si arriverà ad una paretina verticale, dalla quale 1 o 2 doppie condurranno al sentiero che porta al Rifugio Pedrotti. Dalle 4alle5h00.
Mi rendo conto che questa descrizione è parecchio grossolana, ma è difficile relazionare al meglio l'itinerario di discesa in quanto la sua lunghezza, i numerosi sali e scendi, la presenza di numerosi ometti che a volte conducono in zone senza passaggio confondano la memoria. Tenete presente che la presenza di ometti e numerosi segni di passaggio vi faranno trovare la strada giusta, quindi non preoccupatevi, oltre a questa relazione procuratevene delle altre così da poter colmare le nostre eventuali lacune e viceversa .

SCHIZZO:

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