Argentera Cima Sud 3297m
Sperone Campia

L'ascensione, per qualità della roccia e discontinuità dell'arrampicata non è niente di entusiasmante, ma l'ambiente non ha da invidiare niente alle grandi montagne delle dolomiti o delle occidentali, infatti la gita si svolge in un ambiente aspro e isolato, anche la mancanza del sole complica le cose, infatti i primi raggi arrivano verso le ore 11.00. Tutto il resto è una scoperta entusiasmante di colori e panorami: il mare verso nord-ovest, luccicante e rassicurante, il Corno Stella con sembianze inusuali e avanti a noi la croce della Cima Sud dell'Argentera 3297m, la massima elevazione di tutto il gruppo delle Alpi Marittime, magnifico, una giornata da ricordare per tutta la vita. La soluzione migliore per arrivare allo sperone è attaccare alla base del canale della forcella, presso una fessura a sinistra di una grossa placca nera, quasi a ridosso del salto roccioso che porta a valle (a inizio stagione sicuramente c'è neve, ramponi, noi siamo riusciti a traversare sulle pietraie). Quindi raggiunto un terrazzo si seguono cenge erbose e canali, I, II, passi di III fino ad arrivare alla caratteristica cengia bianca che taglia tutto il versante sud ovest dell'Argentera. L'attacco si trova dopo lo sperone del Promontoire, quindi: si raggiunge la cengia bianca, si supera un primo canale, si arriva quindi allo sperone del Promontoire, si prosegue sino a vedere i grossi gendarmi dello sperone Campia, si supera un secondo canale, quindi si arriva alla base dello sperone centrale, si prosegue facilmente in verticale sino a quando le difficoltà obbligano a legarsi. Leggendo le relazioni la via sembra incasinata, ma in realtà si segue il facile e il logico e non si dovrebbe sbagliare, la soluzione migliore è andare con una mezza corda da 60m, cosi da procedere in conserva nei tratti facili. Le relazioni parlano di 2 calate possibili: la prima è facoltativa ed è di 6m o 12m, la seconda di 4m è invece obbligatoria. Vi consiglio la relazione che si trova su: Montagne D'oc di A. Parodi, F. Scotto, N. Villani.

REGIONE:
Piemonte

GRUPPO MONTUOSO:
Alpi Marittime

LUNGHEZZA:

700m di sviluppo

DIFFICOLTÁ:

Passaggi di IV+, in prevalenza III e IV

ESPOSIZIONE:

Sud-ovest

MATERIALE CONSIGLIATO:

Rinvii, qualche friends, 1 mezza corda, martello e chiodi

TIPO DI ROCCIA:

Granito

APRITORI:

M.Campia - N.Gandolfo - A.Quaranta 8 agosto 1937

PERIODO CONSIGLIATO:

Da luglio a settembre

ACCESSO STRADALE:

Raggiunto Cuneo, proseguire per Borgo San Dalmazio, quindi per S. Anna di Valdieri si passa da Andonno, Valdieri ed in breve si raggiunge il piccolo paese di S. Anna di Valdieri. Proseguendo si arriva alle terme e per una stradina di montagna, a tratti asfaltata e a tratti sterrata si perviene al Gias delle Mosche 1591m.

AVVICINAMENTO:

Dal Gias delle Mosche si seguono le indicazioni per il rifugio Bozano, prima nel bosco poi per pascoli e quindi per pietraie si arriva al bellissimo rifugio. Per maggiori informazioni vedi nel paragrafo introduttivo alla salita.

ATTACCO:

Vedi l'introduzione.

RELAZIONE:

Seguire senza percorso obbligato l'estetico sperone.

DISCESA:

Lungo la via normale che passa per il canalone dei detriti ed in breve al Rifugio Remondino.

SCHIZZO:

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