Gran Paradiso 4061m
Parete nord - Via Classica
Salita in ambiente suggestivo di difficoltà variabile a seconda delle condizioni, a inizio stagione è possibile trovarla interamente di neve, a stagione inoltrata di ghiaccio. Personalmente ho preferito trovarla completamente di ghiaccio in quanto, anche se la progressione è più lenta, è decisamente più sicura, potendosi proteggere più facilmente. Noi l'abbiamo salita in conserva assicurata facendo sosta quando era il momento di passarci il materiale. Evitare i giorni festivi perché la salita è super gettonata quando in buone condizioni, noi l'abbiamo ripetuta in settimana ed eravamo i soli sulla parete, sicuramente una bella gita da ripetere al più presto.
REGIONE:
Valle d'AostaGRUPPO MONTUOSO:
Gran ParadisoLUNGHEZZA:
600m di dislivello, dalle 2h alle 4h
DIFFICOLTÁ:
pendenze di 50°/55°, tratti con creste e roccette semplici. D
ESPOSIZIONE:
nord-ovest
MATERIALE CONSIGLIATO:
corda da 60m, piccozze, ramponi e chiodi da ghiaccio.
TIPO DI TERRENO:
Salita su neve o ghiaccio (variabile a seconda delle condizioni) qualche semplice, ma esposta, roccetta prima della cima.
APRITORI:
A.Cretier - L.Bon - R. Chabod, 11 luglio 1930
PERIODO CONSIGLIATO:
vari periodi dell'anno a seconda delle condizioni in cui si vuole fare la salita.
ACCESSO STRADALE:
Da Milano si segue l'autostrada A4 in direzione Torino, quindi si segue per Aosta sino al casello, usciti dall'autostrada si seguono le indicazioni per il paese di Villeneuve, quindi per la carrozzabile della Valsavarenche fermandosi pochi chilometri prima dall'abitato di Pont.
AVVICINAMENTO:
Dal piccolo parcheggio situato sulle rive del torrente si imbocca il sentiero che in circa 2h porta al rifugio.
ATTACCO:
Si segue la traccia della via normale sin sotto la parete Nord, a questo punto si segue il percorso favorevole tra i crepacci sino alla crepaccia terminale che generalmente si supera a sinistra del seracco che caratterizza la parte superiore della parete. (circa 2.30 h)
RELAZIONE:
Si sale dritti stando sulla destra delle roccette della via originale del 1930 sino a pervenire sulla cresta che inizialmente è di neve, ma poi diventa di roccette, in breve si giunge in cima.
DISCESA:
Dalla via normale dal fifugio Chabot.